Nota esplicativadella Redazione di @EmbaCubaItalia: Testo inedito (hasta el 10 de enero de 2020) scritto da Tina Modottiall'inizio del 1932. Trasmesso all’Ambasciatore di Cuba in Italia, José Carlos Rodríguez Ruiz, il 6 gennaio del 2020, dalla ricercatrice tedesca Cristiane Barckhausen-Canale, nota esperta internazionale sulla vita della Modotti[i].
Scritto da Tina Modotti (1932)
L'assassinio di Julio Antonio Mella nelle strade della capitale del Messico il 10 gennaio 1929 è stato uno dei più clamorosi delitti politici commessi negli ultimi anni nel mondo. Senza dubbiotutti ricordano ancora i dettagli di quel crimine.
Mella è stato uno dei dirigenti più autorevoli del movimento rivoluzionario dell’America Latina. Cubano di nascita ha iniziato la sua attività nel movimento rivoluzionario organizzando gli studenti in gruppi di sinistra.
Grazie a lui, fu creata a Cuba un'Università Popolare per i lavoratori. Poco dopo capì che il suo miglior servizio per la causa rivoluzionaria sarebbe stato quello di dedicare tutto il suo sapere, tutte le sue capacità, alle lotte politiche ed economiche del proletariato.
È stato uno dei fondatori del Partito Comunista di Cuba e uno dei più prestigiosi dirigenti del movimento antimperialista latinoamericano.
Nel dicembre 1925, quando Machado,l'attuale dittatore sanguinoso e agente di Wall Street, era già al potere, Mella fu imprigionato e iniziò uno sciopero della fame di 21 giorni. Dal punto di vista dell’agitazionee come forma di protesta, questo sciopero della fame è stato uno dei più efficaci mai effettuati in qualsiasi paese. Man mano che passavano i giorni e le condizioni fisiche di Mella peggioravano, mettendo in pericolo la sua vita, regnò una terribile tensione non solo nella popolazione di Cuba, bensìin tutto il continente americano e anche in altri paesi. La pressione delle masse fu così grande che il presidente Machado si vide obbligato a cedere e a rilasciare Mella.
Ma ben presto, quando Mella si era ripreso, iniziò la persecuzione contro di lui. Machado cercava vendetta per la sua sconfitta. Ci furono diversi attentati alla vita di Mella da costringerlo a lasciare Cuba. Andò in Messico dove iniziò immediatamente a pretendere parte al movimento rivoluzionario di questo paese. Dedicò tutto il tempo alla causa degli operai rivoluzionari, organizzò gli emigrati politici cubani che vivevano in Messico, fondò un giornale per i lavoratori cubani che arrivò a Cuba per vie illegali, lottò contro l'imperialismo statunitense in America Latina, guidò il lavoro di altri gruppi di emigrati politici cubani che vivevano in altri paesi, fu attivo nel Sindacato Rosso del Messico, edfu un collaboratore attivo per la sezione messicana del S. R. I.
Il 10 gennaio del 1929, quando uscìdalla sede del Soccorso Rosso a Città del Messico, alle nove di sera e a due isolati da casa sua, fu colpito da vari proiettili e morì due ore più tardi. Prima di morire, menzionò il presidente Machado come responsabile di questo assassinio e pronunciò il nome della persona che sospettava fosse l'esecutore del crimine.
La sezione messicana del Soccorso Rossoavviò immediatamente le indagini e riuscì a trovare prove concrete: di fatto, il presidente Machado aveva inviato due sicari professionisti dall'Avana a Città del Messico per commettere l’omicidio e uno dei responsabili principali della polizia messicana che si era recato due settimane prima all'Avana sarebbe stato un complice importante di questo assassinio. Vi era stato persino un accordo tra l'Ambasciatore di Cuba e il governo del Messico.
Il Soccorso Rosso Messicano, il Partito Comunista Messicano, i sindacati, le organizzazioni studentesche di sinistra, le organizzazioni degli operai e persino avvocati e politici famosi reclamavano giustizia. Per diverse settimane il Governo del Messico ricevette proteste da tutto il mondo e dichiarò ipocritamente, per bocca della polizia,che il Messico non avrebbe riposato fino a quando il caso non fosse stato chiarito. Le istanze più importanti furono le seguenti: Arresto e punizione dei vari cubani residenti in Messico accusati da Mella prima della sua morte, dimissioni di Valente Quintana dal suo incarico e rottura delle relazioni diplomatiche con il governo di Machado.
E invece cosa successe? L'unico cubano arrestato dalla polizia, l'organizzatore tecnico del delitto, fu rimesso in libertà dopo poche settimane per mancanza di prove; "Valente Quintana non fu licenziato, ma addirittura fu nominato Capo della Polizia Centrale del Messico (senza dubbio un premio per la sua partecipazione al crimine), e tutte le manifestazioni di protesta delle masse messicane furono sabotate e attaccate dalla polizia.
Per quanto riguarda la stampa borghese e il governo messicano, poco a poco il caso scomparve dalla scena e solo il Soccorso Rosso e le altre organizzazioni rivoluzionarie insistettero con le loro instancabili denuncerivolte contro Machado e contro i complici del governo messicano. Ogni anno, il 10 gennaio è, in tutto ilcontinente americano, il "Giorno di Mella e, anche quest’anno,sono già stati fatti i preparativi per il terzo anniversario del suo assassinio e da poco sono comparse alcune dichiarazioni pubbliche sensazionali sull'omicidio.
Una donna, la moglie di un cubano che apparteneva agli ambienti criminali, voleva vendicarsi del marito che aveva minacciato di ucciderla. Il 3 novembre chiamò la polizia e raccontò con dovizia di dettagli come Mella fosse stato ucciso. Accusò suo marito di essere l'assassino. Tutto il suo resoconto confermò le accuse mosse al momento del crimine dal Soccorso Rosso. Le sue accuse sono state indagate una dopo l'altra e sono state confermate: un anno dopo, suo marito aveva ricevuto da L'Avana una somma di denaro che aveva prelevato da una certa banca in Messico (il prezzo che gli fu pagato per il crimine). È stato dimostrato, inoltre,comein seguito aldelitto l'assassino avesse trovato rifugio nella casa di un altro cubano, - quel José Magriñát, accusato da Mella poco prima di morire. Ora l'assassino è in carcere e sono spuntati diversi testimoni che confermano le accuse pronunciate dalla moglie dell'omicida.
La sezione messicana del S.R.I. chiese alle autorità messicane di far partecipare tre dei suoi rappresentanti alle indagini, ma il governo fascista del Messico respinse categoricamente tale richiesta.
Questa è un'ulteriore prova della complicità del governo messicano nell’omicidiopremeditato dal dittatore cubano Machado. Invece di punire José Magriñát, l'organizzatore tecnico del crimine, il governo messicano lo rilasciò e lo protesse, facendolo accompagnare nel porto più vicino dove prese una nave per Cuba. Senza dubbio, l'esecutore materiale del crimine avrà ricevuto la stessa protezione. Tra poche settimane la stampa borghese corrotta parlerà di nuovo del caso, ma sarà dato ogni tipo di aiuto all'assassino in modo che possa sfuggire alla vendetta del proletariato messicano. Questo proletariato non dimenticherà mai che Mella è morto per la causa rivoluzionaria internazionale.
Quest'anno, il terzo anniversario della sua morte acquisirà un nuovo significato; offrirà a tutte le sezioni del S.R.I. la possibilità di dimostrare ancora una volta e con nuove prove l'ipocrisia della "giustizia" borghese.
Enlace en español: http://misiones.minrex.gob.cu/es/articulo/nueva-luz-sobre-el-asesinato-de-julioantonio-mella-en-la-vispera-del-tercer-aniversario
[i]Scritto all'inizio del 1932. L'originale è scritto in inglese. Il testo si trova presso il fondo del SRI a Mosca. Trasmesso all’Ambasciatore di Cuba da Cristiane Barckhausen-Canale, l'autrice del libro "Verità e leggenda di Tina Modotti", che ha vinto il premio saggio Casa de lasAméricas del 1988, L'Avana, Cuba.