Cuba è un esempio di collaborazione con il mondo, in settori come la salute, data l’alta qualità del suo sistema sanitario, ed è necessario oggi aumentare la solidarietà con il suo popolo, è stato sottolineato durante una conferenza nella capitale.
In un evento organizzato congiuntamente da MediCuba Europe e dall’Associazione Nazionale di Amicizia Italo-Cubana (Anaic), è stato valorizzato lo sviluppo del sistema sanitario cubano dal trionfo della Rivoluzione a favore del suo popolo e del mondo, con circa 600.000 medici inviati in 165 Paesi, secondo Marco Papacci, presidente di quest’ultima organizzazione.
L’attività, svoltasi presso la sede della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), è stata condotta da Enzo Pescatori, vicepresidente dell’Anaic e membro esecutivo di MediCuba Europe, e ha visto la partecipazione degli ambasciatori della nazione andalusa in Italia e in Svizzera, rispettivamente Mirta Granda e Mayra Ruiz.
All’evento hanno preso parte anche Franco Cavalli, presidente di Medicuba Europe, Diana Agistinello, segretaria della CGIL di Roma e del Lazio, la giornalista e scrittrice Luciana Castellina, l’importante medico italiano Maurizio Bonati e il dottor Luis Enrique Pérez, capo della missione sanitaria cubana in Italia.
Nella parte iniziale dell’attività, la Granda ha riconosciuto che, così come il suo Paese pratica la solidarietà, “ha ricevuto l’appoggio generoso e solidale di molti amici nel mondo che non hanno esitato a schierarsi dalla parte giusta”, come nel caso dei membri dell’Anaic e di MediCuba Europa.
Il diplomatico ha affermato che il sostegno al sistema sanitario cubano assume maggiore importanza ed è ancora più necessario in un momento in cui è stato colpito dalla crisi mondiale post-Covida 19 e dall’inasprimento del blocco economico, commerciale e finanziario da parte degli Stati Uniti del presidente Donald Trump, mantenuto nell’amministrazione di Joe Biden.
Ha sottolineato che nel mezzo del rafforzamento di queste misure contro Cuba, durante la pandemia di Covid-19 un totale di 58 brigate mediche del contingente Henry Reeve hanno fornito assistenza in 42 Paesi, tra cui due nelle città italiane di Crema e Torino nel 2020, durante i momenti più critici dell’avanzata della malattia in questa nazione.
Da parte sua, il dottor Luis Enrique Pérez, ha fatto riferimento all’attuale assistenza medica di Cuba nella regione meridionale della Calabria, dove attualmente lavorano 274 specialisti in 27 ospedali nelle sue cinque province, e si prevede che il numero di medici provenienti dall’isola raggiungerà i 500 nel 2024.
Il presidente di MediCuba Europa, Franco Cavalli, ha illustrato il lavoro che questa organizzazione svolge da oltre 30 anni a sostegno del popolo cubano, in particolare per quanto riguarda le questioni sanitarie, e ha convenuto che oggi “la solidarietà politica non basta” e che è un dovere aiutare Cuba in modo concreto.
Per questo motivo, ha detto, si stanno lanciando nuove campagne per aiutare la struttura produttiva di quel Paese, per finanziare la produzione di farmaci, per fornire i fattori di produzione e le attrezzature necessarie, e ha fatto l’esempio che, data la mancanza di pacemaker, si sta lavorando per inviare circa 500 pacemaker a Cuba entro la fine dell’anno.