Por Cuba Soberana

Después de la derrota del 11 de julio, el imperialismo estadounidense continúa su desesperada carrera por destruir a la Revolución Cubana. Han utilizado todas las herramientas, durante estos más de 60 años de agresiones sostenidas e intensificadas, que incluyen al terrorismo, los intentos de magnicidio y el criminal bloqueo económico, comercial y financiero del país. Ahora continúan desplegando, con más fuerza que nunca, campañas mediáticas y la utilización de asalariados internos instigados y financiados por sus agencias encubiertas, quienes han generado diferentes disturbios nacionales y promueven, en estos momentos,  una “marcha civil” pública para 15 de noviembre.

Los nexos de este empeño contrarrevolucionario son obvios y han sido documentados con amplitud por los medios cubanos  con contundentes pruebas y muy sólidos testimonios. Nada más elocuente que las amenazas a Cuba de altos funcionarios de Estados Unidos, de sus órganos gubernamentales  y de medios de comunicación de ese país  en defensa abierta a  la pretendida  manifestación civil, a espaldas de las leyes internacionales. Alguien ha dicho, con razón,  que se trata del beso de la muerte, puesto que descubre, sin tapujos,  quienes son los verdaderos protagonistas. Es aun más sintomático que, después de ese beso mortal, mantengan invariables sus intenciones disfrazadas de fantasías autónomas, civiles y pacificas.

No se puede ser ingenuo, el indudable propósito de la marcha es la desestabilización, la subversión y  el cambio de orden político, económico y social en Cuba, en consonancia con la política de Estados Unidos.

La Constitución cubana y las leyes derivadas han sido aprobadas por la inmensa mayoría del pueblo, en referendo si precedente,  con los objetivos magnos de defender el socialismo, la justicia social, la solidaridad internacional y la indeclinable  voluntad popular de proteger, a toda costa, la independencia nacional del país. Por ello, es cierto que incluye la posibilidad de manifestaciones públicas, pero excluye, por ser simplemente un contrasentido, cualquier espacio a demostraciones que pretendan negar y destruir la propia constitución, poner fin al sistema y convertir a Cuba, nuevamente, en un apéndice de Estados Unidos.

Cuba ha estado sometida por más de medio siglo a una guerra agresiva por la potencia militar, política y económica más poderosa del planeta. Es decir, ha estado y está en guerra. Por ello, cualquier intento de desestabilizar al país internamente utilizando vías y respaldando propósitos ilegítimos, en colaboración con el enemigo constituye, no solamente una violación de la ley, sino una traición a la patria.

Cuba representa un símbolo de libertad, de soberanía y de independencia nacional. Con esta manifestación virtual “Por Cuba Soberana”, que alcanza a todos los continentes, defendemos, no solamente  a una pequeña isla estoica y rebelde, sino a esos valores sagrados, que son universales.

El imperialismo estadounidense de nuevo fracasará. Los cubanos no cederán ni un milímetro. Cuando un pueblo ha sido inhumanamente agredido durante tantos años, sin arrodillarse, y está dispuesto a morir antes de sacrificar su independencia nacional y el sistema que ha elegido soberanamente, no hay nada que lo asuste.

Sumémonos  a esta manifestación “Por Cuba Soberana”

Marilia Guimarães

RedhBrasil 

PER CUBA SOVRANA

Dopo la sconfitta dell'11 luglio, l'imperialismo statunitense continua la sua corsa disperata per distruggere la Rivoluzione Cubana. Hanno usato ogni strumento, durante questi più di 60 anni di aggressioni sostenute e intensificate, compreso il terrorismo, i tentativi di omicidi illustri e il criminale blocco economico, commerciale e finanziario del paese. Ora continuano a dispiegare, con più forza che mai, campagne mediatiche e l'uso di mercenari interni istigati e finanziati dalle loro agenzie segrete, che hanno provocato vari disordini nazionali e attualmente stanno promuovendo una "marcia civile" pubblica per il 15 novembre.

I legami di questo tentativo controrivoluzionario sono evidenti e sono stati ampiamente documentati dai media cubani con prove schiaccianti e testimonianze molto solide. Niente potrebbe essere più eloquente delle minacce a Cuba da parte di alti funzionari degli Stati Uniti, dei loro organi di governo e dei media statunitensi in aperta difesa della cosiddetta manifestazione civile, in spregio alle leggi internazionali. Qualcuno ha giustamente detto che questo è il bacio della morte, dato che rivela, a chiare lettere, chi sono i veri protagonisti. È ancora più sintomatico che, dopo questo bacio mortale, mantengano immutate le loro intenzioni, mascherate da fantasie autonome, civili e pacifiche.

Non si può essere ingenui, lo scopo indiscutibile della marcia è la destabilizzazione, la sovversione e il cambiamento dell'ordine politico, economico e sociale a Cuba, in linea con la politica degli Stati Uniti.

La Costituzione cubana e le leggi che ne derivano sono state approvate dall'immensa maggioranza del popolo, in un referendum senza precedenti, con i grandi obiettivi di difendere il socialismo, la giustizia sociale, la solidarietà internazionale e l'indeclinabile volontà del popolo di proteggere, ad ogni costo, l'indipendenza nazionale del paese. Pertanto, è vero che include la possibilità di manifestazioni pubbliche, ma esclude, perché è semplicemente un controsenso, qualsiasi spazio per manifestazioni che cercano di negare e distruggere la costituzione stessa, mettere fine al sistema e trasformare Cuba, ancora una volta, in un'appendice degli Stati Uniti.

Cuba ha subito per più di mezzo secolo una guerra aggressiva da parte della più forte potenza militare, politica ed economica del pianeta. In altre parole, è stata ed è in guerra. Pertanto, qualsiasi tentativo di destabilizzare internamente il paese utilizzando mezzi illegittimi e sostenendo scopi illegittimi, in collaborazione con il nemico, costituisce non solo una violazione della legge, bensì un tradimento della patria.

Cuba rappresenta un simbolo di libertà, sovranità e indipendenza nazionale. Con questa manifestazione virtuale "Per Cuba Sovrana", che raggiunge tutti i continenti, stiamo difendendo non solo una piccola isola stoica e ribelle, ma questi valori sacri, che sono universali.

L'imperialismo statunitense fallirà di nuovo. I cubani non cederanno nemmeno di un centimetro. Quando un popolo è stato aggredito in modo disumano per tanti anni, senza inginocchiarsi, ed è disposto a morire piuttosto che sacrificare la sua indipendenza nazionale e il sistema che ha scelto sovranamente, non c'è nulla che lo spaventi.

Uniamoci a questa manifestazione "Per Cuba Sovrana".

Marilia Guimarães

RedhBrasil 

 

 

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