Dichiarazione del Ministero di Relazioni Estere
L'Avana, 4 ottobre 2022.- Il Governo della Colombia ha revocato i mandati d'arresto e ha sospeso le notifiche di richieste di cooperazione internazionale e gli avvisi dell'INTERPOL dei membri della Delegazione di pace dell'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), nonché annullato le richieste di estradizione avanzate a Cuba da membri di detta delegazione rimasti nel nostro paese.
Dinanzi a questa nuova situazione, i membri della Delegazione di Pace dell'ELN rimasti a Cuba si sono ritirati dal territorio nazionale, in ottemperanza ad un accordo tra il Governo Nazionale della Colombia e l'ELN, e i garanti di Norvegia, Venezuela e Cuba.
Come è noto, il 18 gennaio 2019, il Governo della Colombia, ha annunciato pubblicamente la decisione di concludere il Tavolo di Dialogo per la pace tra il governo colombiano e l'ELN, che si stava svolgendo all'Avana, Cuba, su richiesta dell'allora presidente Juan Manuel Santos, dell'ELN e altri attori internazionali.
Da quel momento Cuba ha invocato al Governo della Colombia e all'ELN per adottare le azioni pertinenti che consentirebbero applicare il "Protocollo Istituito in caso di rottura dei negoziati dei colloqui di pace governo colombiano-ELN", firmato nell'ambito dei negoziati di pace dal governo della Colombia, dall'ELN e dai paesi garanti, il 5 aprile 2016
Tale protocollo stabilisce che "se i colloqui di pace dovessero fallire, i Paesi e le Parti avranno 15 giorni dal loro annuncio per programmare e specificare il ritorno in Colombia dei membri rappresentativi della delegazione dell'ELN".
Quarantacinque mesi sono passati dal momento in cui gli accordi dovrebbero adempirsi.
Per quanto riguarda la permanenza a Cuba della Delegazione di Pace dell'ELN, il precedente governo colombiano ha sviluppato azioni ostili contro Cuba, attraverso la manipolazione ingrata e politicamente motivata del contributo cubano alla pace in Colombia e ha ignorato il Protocollo di rottura, in franco abbandono e rottura degli impegni assunti da quello Stato con altre sei nazioni firmatarie dello stesso.
Le azioni del precedente governo della Colombia, in accordo con i settori anticubani negli Stati Uniti, hanno fornito i pretesti ai fini del Governo di Trump per intensificare il blocco economico, finanziario e commerciale contro Cuba e la designazione illegittima di Cuba come Stato sponsor del terrorismo che causa enormi danni e gravi conseguenze al popolo cubano.
Cuba ha agito nel rigoroso rispetto del suo status di Garante e Sede Alternativa, in modo imparziale, responsabile, professionale e discreto, nell'interesse di una soluzione politica del conflitto in Colombia per raggiungere la pace che il suo popolo desidera.
Con l'applicazione del Protocollo di rottura, l'accordo tra le parti e i garanti viene rispettato e si conferma che la posizione adottata da Cuba di principio nel rispetto del Diritto Internazionale è stata quella giusta.
Inoltre, Cuba appoggia l’annuncio fatto oggi a Caracas dai rappresentanti del Governo della Colombia e l’ELN, dinanzi ai garanti di Venezuela, Norvegia, Cuba, e invitati speciali che si riprenderà il Tavolo di Dialogo nelle prossime settimane.
Cuba ribadisce la sua decisione di portare avanti questo processo nel più rigoroso rispetto del consenso e degli accordi specifici raggiunti tra il governo della Colombia e l'ELN, sulla base delle loro richieste ufficiali.
Il Ministero degli Esteri della Repubblica di Cuba ribadisce che Cuba continuerà a sostenere e contribuire, insieme ai paesi garanti, i negoziati con l'ELN, che vede come una opportunità e ribadisce la sua profonda convinzione che il popolo colombiano merita la pace e troverà la strada per raggiungerla.
(Cubaminrex)